L’acqua è un nutriente essenziale per il nostro organismo, in sua assenza la morte sopraggiunge nell’arco di pochi giorni. L’acqua svolge infatti innumerevoli e vitali funzioni:

  • È un ottimo solvente per numerose sostanze chimiche;
  • regola il volume cellulare e la temperatura corporea;
  • favorisce i processi digestivi;
  • consente il trasporto dei nutrienti (minerali, vitamine idrosolubili, aminoacidi, glucosio, ecc.), e la rimozione delle scorie metaboliche.

E’ il costituente principale del nostro corpo (sangue, scheletro, muscoli ecc.). In un adulto di taglia media (70 Kg) rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo.
Per garantire la stabilità del volume dei liquidi corporei è necessario mantenere costante il contenuto idrico dell’organismo. Affinché si verifichi tale equilibrio è necessario che il bilancio fra le entrate e le uscite di acqua sia in pareggio.

I principali mezzi attraverso i quali il nostro organismo mantiene l’equilibrio idrico sono il meccanismo della sete e il riassorbimento dell’acqua nei reni (che regola la quantità di acqua eliminata con le urine). Il meccanismo della sete ha però un tempo di risposta ritardato, e spesso interviene solo quando la perdita di acqua è già stata tale da provocare i primi effetti negativi. Talora negli anziani e nei bambini il meccanismo della sete si blocca, e quindi il rischio di non rimpiazzare adeguatamente e tempestivamente le perdite di acqua è alto.

Che cosa bere

Preferibilmente acqua del rubinetto, indipendentemente se considerata calcarea infatti il calcio contenuto nell’acqua del rubinetto non è alla base della formazione di calcoli renali. È buona norma consumare acqua a temperatura ambiente anche d’estate.

Quanta acqua bere al giorno

In condizioni normali le perdite giornaliere di acqua nell’individuo adulto si aggirano intorno al 3-4% del peso corporeo (2-2.5 litri).
La quantità di acqua da consumare al giorno è compresa tra 1200 ml (6 bicchieri da acqua) e 2000 ml (10 bicchieri da acqua). Il consumo medio è di 1500 – 1600 ml al giorno. Ricordiamoci che assumiamo acqua anche con gli alimenti (500-900 ml al giorno). Il contenuto di acqua degli alimenti è estremamente variabile: frutta, ortaggi, verdura e latte sono costituiti per oltre l’85 % da acqua; carne, pesce, uova, formaggi freschi ne contengono il 50-80%; pane e pizza sono costituiti per il 20-40% da acqua; pasta e riso cotti ne contengono il 60-65%.

Acque minerali

In Italia può essere venduta con la dicitura acqua minerale solo l’acqua che risponde ai criteri di legge, la quale recita: «Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute».
Il mercato delle acque minerali in bottiglia ha un’importanza particolare in Italia con volumi di 192 litri di consumo pro capite. Da non trascurare l’impatto ambientale, legato al consumo di circa 6 miliardi di bottiglie e al loro successivo smaltimento (in Italia, si stima un impatto di oltre 6 miliardi di bottiglie in plastica da 1,5 litri). Per la legge italiana le acque minerali commerciabili possono essere divise in base al residuo fisso in varie categorie secondo quanto indicato da un decreto legislativo del 1992.

  1. acque minimamente mineralizzate: il residuo fisso a 180 °C è inferiore a 50 mg/l.
  2. acque oligominerali (o leggermente mineralizzate): il residuo fisso è compreso tra 50 e 500 mg/l.
  3. acque minerali: il residuo fisso è compreso tra 500 e 1500 mg/l[7].
  4. acque ricche di sali minerali: il residuo fisso è superiore a 1500 mg/l[7].

Riepilogo: come comportarsi

  • Attenzione sempre al senso di sete e anzi cercare di anticiparlo, bevendo a sufficienza, mediamente 1.5-2 litri di acqua al giorno.
  • Bere frequentemente e in piccole quantità.
  • Le persone anziane devono abituarsi a bere frequentemente nell’arco della giornata, durante e al di fuori dei pasti, anche quando non avvertono lo stimolo della sete. L’equilibrio idrico deve essere mantenuto bevendo essenzialmente acqua, tanto quella del rubinetto quanto quella imbottigliata, entrambe sicure e controllate.
  • È sbagliato evitare di bere per il timore di sudare eccessivamente (sudare è fondamentale per regolare la temperatura corporea) o di ingrassare (l’acqua non apporta calorie).
  • In determinate condizioni patologiche che provocano una maggiore perdita di acqua (ad esempio gli stati febbrili o ripetuti episodi di diarrea), l’acqua perduta deve essere reintegrata adeguatamente e tempestivamente.

FALSE CREDENZE SULL’ACQUA

  1. Non è vero che l’acqua vada bevuta al di fuori dei pasti. Una adeguata quantità di acqua (non oltre i 6-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi, perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti.
  2. Non è vero che bere molta acqua provochi maggiore ritenzione idrica.
  3. Non è vero che occorra preferire le acque oligominerali rispetto alle acque maggiormente mineralizzate per mantenere la linea o “curare la cellulite”. I sali contenuti nell’acqua favoriscono l’eliminazione di quelli contenuti in eccesso nell’organismo.
  4. Non è vero che il calcio presente nell’acqua non sia assorbito dal nostro organismo. La capacità dell’intestino umano di assorbire il calcio contenuto nelle acque (spesso presente in quantità consistente) è considerata addirittura simile a quella relativa al calcio contenuto nel latte.
  5. Non è vero che il calcio presente nell’acqua favorisca la formazione dei calcoli renali. Le persone predisposte a formare calcoli renali devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell’acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi: anzi, è stato dimostrato che anche le acque minerali ricche di calcio possono costituire al riguardo un fattore protettivo.
  6. Non è vero che l’acqua gasata faccia male. Né l’acqua naturalmente gasata né quella addizionata con gas (normalmente anidride carbonica) creano problemi alla nostra salute, anzi l’anidride carbonica migliora la conservabilità del prodotto.

(Dott. Dabove Luciano, Spec. Igiene e medicina preventiva, Spec. Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, Scienza dell’alimentazione e dietetica. – per BUONgiorno Basko di Marzo 2024)