In occasione del 31 maggio – “No Tobacco Day” quest’anno LILT ha scelto di parlare ai più giovani che si avvicinano a un nuovo tipo di sigaretta elettronica usa e getta, le puff, dagli aromi accattivanti.

Le puff possono contenere sostanze chimiche nocive. L’85% dei giovani sottovaluta i rischi per la salute, attirati dai tanti gusti, dolci e inusuali presenti sul mercato. Anche camuffati, però,
gli aromi nascondono la pericolosità del fumo.

Come attirare l’attenzione e parlare a un target così poco attento alla pubblicità tradizionale? Usando il loro linguaggio. Anzi una loro passione: il manga. Sweet Nightmare, Scary
Corn, Psycho Cherrys: sono solo alcuni dei personaggi della saga “Kemuri no giman”- Inganno di fumo che invaderanno Tik Tok e Instagram generando la curiosità di tutta la community.

Per lanciare la campagna collaboreremo con 17 mangatoker e influencer tra i più famosi in Italia che fingeranno di lanciare una nuova saga manga in anteprima, con personaggi che dapprima sembrano innocui e poi si trasformano in personaggi mostruosi.

Questi personaggi non si troveranno in edicola ma sono nella vita di tutti i giorni, rappresentano alcuni aromi delle puff da cui è meglio stare lontani.

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I dati sul fumo

Promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quest’anno, la giornata è dedicata soprattutto ai giovani, poiché nonostante la diminuzione del numero dei fumatori nei paesi industrializzati, la percentuale dei giovani fumatori resta preoccupante.

Per la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, la Giornata Mondiale Senza Tabacco è da sempre occasione per fare il punto sull’abitudine al fumo e per rilanciare la sua lotta senza riserve contro il tabagismo, partendo da un presupposto: la pandemia da tabacco è la prima causa evitabile di morte.

Francesco Schittulli, presidente di LILT nazionale: “La Giornata Mondiale Senza Tabacco è uno dei capisaldi del programma annuale di prevenzione oncologica della LILT ed è l’occasione per prendere coscienza dell’evoluzione del consumo di tabacco, in particolar modo tra i giovani, e in particolare tra le ragazze.

Una recente ricerca sui dati del fumo ci mostra uno spaccato delle scelte e delle abitudini dei fumatori della Regione Lombardia, rivelandosi uno strumento utile per calibrare al meglio le future iniziative per contrastare questo fenomeno. Ed è proprio partendo da questo prezioso contributo che abbiamo deciso di realizzare un’indagine che dovrebbe coprire tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di rafforzare la stretta collaborazione con le Istituzioni nel percorso verso la prima generazione libera dal fumo.

Nonostante la lotta al tabagismo sia sempre stata tra le principali missioni della LILT e della stessa Unione Europea, lo scenario attuale, reso più complesso dall’introduzione delle sigarette elettroniche, a tabacco riscaldato e delle recenti puff bar, ci pone davanti nuove sfide. Se inizialmente, infatti, questi nuovi dispositivi si sono presentati sul mercato come sostituti alla sigaretta, ora si stanno invece affermando come scelte elettive, dettate principalmente dalla moda del momento.

Un dato che dimostra quanto la consapevolezza dei rischi legati a questi nuovi modi di fumare sia ancora parziale. Il compito della LILT, parallelamente al supporto delle iniziative proposte dalle istituzioni, come quella coraggiosamente positiva del Ministro Schillaci di estendere i divieti di fumo, è quello di continuare a promuovere l’educazione alla salute, attraverso percorsi di informazione e sensibilizzazione dedicati in particolare alle scuole. È fondamentale seminare messaggi di prevenzione che attecchiscano nell’animo dei giovani, anche alla luce dell’importanza che questi ultimi possono avere nell’incentivare uno stile di vita libero dal fumo all’interno della famiglia per una più lunga e migliore qualità di vita.

Un altro dato emerso dalla ricerca che credo debba essere attenzionato è quel 70% di fumatori che ha tentato almeno una volta a smettere. Una percentuale importante, che ci porta ad un’altra sfida: quella di essere in grado di intercettare e di accompagnare con l’adeguato supporto tutte le persone che dimostrano la volontà di smettere”.

Il modello di consumo risulta sempre più diversificato.I fumatori occasionali o abituali che utilizzano più dispositivi sono oltre il 40% del totale dei fumatori. L’analisi registra un vero boom dei dispositivi usa e getta, utilizzati almeno occasionalmente da quasi un fumatore lombardo ogni 5; la percentuale sale a uno ogni tre tra gli under 24 – spiega Riccardo Grassi, ricercatore SWG. – La forte penetrazione tra i più giovani di questi dispositivi evidenzia come i consumatori continuino a cercare nuovi prodotti: la curiosità resta il primo motore di avvicinamento al fumo”.

I fumatori tradizionali sono soprattutto donne, il 57%, con un’età prevalente compresa tra i 55 e i 70 anni (48%). Il fumo rappresenta principalmente un modo per rilassarsi e vi è un diffuso desiderio di smettere di fumare che però non riesce a concretizzarsi.
Un terzo dei fumatori ha iniziato a fumare a meno di 16 anni. Tra i 18 – 24enni il dato è quasi la metà. Si conferma un accesso al fumo che parte soprattutto dal contesto amicale.

Tutti noi sappiamo che il fumo fa male ma il numero di fumatori è sostanzialmente stabile da oltre dieci anni. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, 1 Italiano su 4 fuma. Quindi circa 15 milioni di italiani sono esposti ad uno dei fattori di rischio più pericolosi per lo sviluppo di tumori (in particolare polmone, cavo orale, laringe, esofago, pancreas, colon, vescica, prostata, rene, mammella, ovaie) ma anche di malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche. Infatti, se il sistema polmonare rappresenta la porta d’ingresso del fumo, le oltre 4000 sostanze chimiche contenute in una sigaretta, vengono assorbite e portate dal sangue in tutti gli organi. Non stupisce dunque l’aumentato numero di pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (terza causa di morte per malattie non comunicabili), ma anche di patologie quali l’aterosclerosi, l’infarto, e l’ictus tra i fumatori.

SMETTERE DI FUMARE CON LILT GENOVA

Per rispondere alle problematiche legate al fumo LILT Genova propone Corsi per smettere di fumare, incontri di gruppo strutturati come un vero e proprio percorso in cui il confronto e la condivisione con i diversi partecipanti sostiene notevolmente la motivazione alla disassuefazione. La metodologia utilizzata è di tipo psico-comportamentale e non prevede l’indicazione di utilizzo di sussidi farmacologici.

LILT Genova invita tutti i fumatori a richiedere un incontro motivazionale gratuito con lo psicologo per iniziare un percorso di disassuefazione al fumo scrivendo a info@legatumori.genova.it

DOMANDE E RISPOSTE

Ci sarà spazio per domande e risposte su prevenzione, dipendenze da fumo e modi per smettere di fumare. Chi vuole può inviare le sue domande a info@legatumori.genova.it indicando come oggetto “31 maggio”. L’esperto invierà la risposta personalizzata.

 

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