Perché è importante eseguire lo screening?

Il tumore della mammella è il tumore più frequente nelle donne e colpisce circa 1 donna su 8 nell’arco della vita. In Italia, si stimano circa 55.000 nuovi casi l’anno. Lo screening mammografico è lo strumento più importante che abbiamo per diagnosticare precocemente e poter guarire il tumore della mammella. Lo screening mammografico è una attività di prevenzione secondaria nelle donne asintomatiche che permette di effettuare una diagnosi di carcinoma mammario in stadio precoce e, quindi, offrire trattamenti meno aggressivi e più efficaci.

Qual è lo screening che devo seguire?

La mammografia è il test di screening più efficace e sicuro che abbiamo a disposizione.
La mammografia si effettua comprimendo un seno alla volta tra due piani di plexiglass ed effettuando poi una radiografia. La quantità di raggi X impiegata durante la mammografia è molto bassa, grazie all’impiego di apparecchiature moderne. Pertanto, l’esame effettuato con cadenza annuale non è associato ad alcun rischio per la salute.
In Italia, i programmi di screening mammografico sono lievemente diversi a seconda della regione in cui ci si trova. In linea di massima, lo screening prevede l’esecuzione di una mammografia ogni due anni nelle donne tra i 50 e i 69 anni. In alcune regioni, viene effettuato fino all’età di 74 anni, ed è stata anche adottata l’estensione a donne tra 45 e 49 anni con mammografia annuale.

E’ necessario effettuare l’ecografia mammaria in aggiunta alla mammografia come screening per il tumore della mammella?

In una donna asintomatica, la mammografia da sola è sufficiente come programma di screening per la maggior parte delle persone. Tuttavia, in donne giovani e/o in situazioni particolari, l’aggiunta dell’ecografia può essere presa in considerazione ed eseguita dopo prescrizione medica.

Cosa devo fare se avverto un cambiamento nel mio seno?

Pur essendo una situazione poco frequente, è possibile che dopo una mammografia di screening dall’esito negativo e prima del controllo successivo, si possa sviluppare un tumore. Questo tipo di tumori vengono chiamati “tumori di intervallo”. È quindi molto importante, per ogni donna, conoscere il proprio seno e prestare attenzione a eventuali cambiamenti. Molti dei cambiamenti avvertiti sono spesso di natura benigna e scompaiono nel giro di qualche giorno; tuttavia, se il cambiamento permane per più di 5-7 giorni, è sempre necessaria una valutazione specialistica. Spesso l’esame clinico e l’ecografia possono essere sufficienti a dirimere i dubbi. Tuttavia, in alcuni casi può essere necessario completare l’iter diagnostico con una mammografia e/o altre tecniche diagnostiche ritenute opportune.

Cosa posso fare per ridurre il rischio di ammalarmi di un tumore mammario?

La prevenzione non è solo diagnosticare precocemente un tumore mammario ma anche cercare di ridurre il rischio che il tumore si presenti. Alcuni studi hanno dimostrato come l’obesità, l’elevato consumo di alcool e di grassi animali, e il basso consumo di fibre vegetali sembrerebbero essere associati a un aumentato rischio di carcinoma mammario. E’ quindi importante mantenere uno stile di vita sano basato sull’attività fisica quotidiana abbinata a una dieta equilibrata ricca in vegetali e fibre (per esempio, la dieta mediterranea). Questo stile di vita non solo sembrerebbe ridurre il rischio di tumore della mammella ma anche il rischio di malattie cardiovascolari.
Anche fattori ormonali possono influenzare il rischio di sviluppare il tumore della mammella, tra i quali una lunga durata del periodo fertile (con un menarca precoce ed una menopausa tardiva), la nulliparità (cioè non aver avuto gravidanze), una prima gravidanza a termine dopo i 30 anni, il mancato allattamento al seno, e l’uso di terapia endocrina sostitutiva durante la menopausa.

(di Prof. Matteo Lambertini, U.O. Clinica di Oncologia Medica, Università degli Studi di Genova – IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova)