Buongiorno a tutti!
Mi chiamo Angela e sono una delle due ragazze che quest’anno ha svolto il Servizio Civile Universale presso la LILT.
Ho deciso di fare questa esperienza per svariati motivi, primi tra tutti il desiderio di mettermi alla prova, migliorarmi, superare i miei limiti e allo stesso tempo essere utile e aiutare chi avesse bisogno, nel mio piccolo.
La mia scelta è ricaduta sulla LILT principalmente per due motivi collegati tra loro.
Il primo corrisponde all’obbiettivo principale di questa associazione: combattere il cancro a 360°, attraverso tutte le tre tipologie di prevenzione; il secondo, invece, l’ho trovato nel progetto della LILT di educazione alla salute che si svolge nelle scuole.
Io ho studiato per diventare un insegnante di storia e filosofia, ma nonostante la distanza tra la mia materia e gli argomenti trattati nel progetto, penso che ci sia una comunanza di fondo che sta nel trasmettere, nel far conoscere qualcosa che prima si ignorava, nello stimolare la riflessione, le domande, la ricerca delle risposte, l’interesse per un argomento, nello sfatare false credenze… e se si vuol entrare un po’ di più nello specifico, nell’aiutare a prendere coscienza di problemi che non sono poi così lontani da noi e che potrebbero essere evitati scegliendo di adottare un determinato comportamento.
Tutto questo è stata una parte di quello che ho fatto, per tre mesi, partecipando al suddetto progetto della LILT nelle scuole primarie e secondarie su argomenti come il fumo, l’alcool e l’alimentazione.
Dire che è stata una bellissima esperienza è riduttivo. È stato davvero arricchente ed entusiasmante, anche se a volte faticoso, condurre insieme a Chiara, Shaula e le altre volontarie, le nostre lezioni interattive fatte non solo di spiegazioni, ma anche di tante attività individuali e di gruppo.
In ogni classe, nessuna esclusa, si trattava sempre di un dare e ricevere reciproco.
Con il lockdown dovuto al Covid il progetto nelle scuole si è interrotto, tuttavia non sono rimasta senza far nulla.
Infatti le attività del mio Servizio Civile comprendevano anche: il lavoro d’ufficio presso l’ambulatorio tra le prenotazioni, accettazioni, inserimento e categorizzazione dati, inventario, creazione di materiali e contenuti etc.; il lavoro di ascolto e consiglio dei malati oncologici nell’ufficio della LILT all’Ospedale di San Martino che mi ha permesso di incontrare persone con una forza, delle debolezze e delle storie che fanno davvero riflettere sulla vita; la partecipazione alle iniziative della LILT che mi hanno portata a stare a contatto con le persone in molteplici modi, attraverso la vendita dei nostri prodotti, il confezionamento di pacchetti regalo e la creazione di bellissime bomboniere solidali! Tutto ciò non è stato fondato sull’improvvisazione, ma su insegnamenti e plurimi momenti di formazione interna ed esterna.
Le parole emblematiche di queste attività formative?
Impegno, pazienza, disponibilità, attenzione, fiducia… e potrei andare avanti. Ore spese ad imparare, a lavorare in gruppo, a confrontarsi e a riflettere.
Anche se il mio Servizio Civile non si è svolto nella norma causa Covid e mia successiva interruzione per motivi lavorativi, posso affermare che questo periodo mi è stato davvero utile per la mia crescita personale e mi ha dato nuovi spunti e competenze per futuri percorsi lavorativi. Credo sia stata un’esperienza che definirei completa, seppur interrotta, per i molteplici aspetti professionali, formativi, emotivi, collaborativi etc. che prende in considerazione.
Pensandoci seriamente, non c’è stata una sola attività fatta o persona incontrata che non mi abbia dato qualcosa da mettere nel mio bagaglio personale e di questo sono davvero molto grata alla LILT e a tutte le meravigliose persone che ci lavorano e che ho incontrato grazie ad essa.
Credo che poter dire questo alla fine di un percorso sia raro e per questo mi ritengo davvero fortunata.
Scegliere di mandare la mia domanda di Servizio Civile Universale alla LILT è stata davvero un’ottima scelta.
(Testo di Angela Grifi, Servizio Civile LILT Genova – Foto di Mattia Vannini)
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